sabato 5 gennaio 2013

Alfonsina Storni


Alfonsina Storni, ( 29 maggio 1892 - 25 ottobre 1938) poetessa, scrittrice e giornalista nacque in Svizzera nel Canton Ticino e all'età di 4 anni si trasferì in Argentina. Suo padre che aveva dei problemi economici ed era alcolista muore nel 1906, lei cominciò a lavorare all'età di dieci anni, riuscì però a ottenere un diploma di insegnante.
Ragazza madre orgogliosamente lottò contro i pregiudizi e per i diritti delle donne.
Muore nel 1938 suicida gettandosi nell'oceano a causa di un tumore di cui soffriva e che le aveva causato una forte depressione.

POESIE:



Io sono come la lupa

Io sono come la lupa.
 Me ne vado sola e rido
 del branco.
 Mi guadagno il cibo ed è mio
 dovunque sia, poiché ho una mano
 che sa lavorare e cervello sano.
 Chi mi può seguire venga con me,
 ma io me ne sto ritta, di fronte al nemico,
 la vita, e non temo il suo impeto fatale
 perché ho sempre un pugnale pronto in mano.
 Il figlio e dopo io e dopo... quel che sia!
 Quel che prima mi chiami alla lotta.
 Talvolta l’illusione di un bocciolo d’amore
 che so sciupare prima ancora che diventi fiore.



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Vado a dormire

Denti di fiori, cuffia di rugiada,
mani di erba, tu, dolce balia,
tienimi pronte le lenzuola terrose
e la coperta di muschio cardato.

Vado a dormire, mia nutrice, mettimi giù.
Mettimi una luce al capo del letto
una costellazione; quella che ti piace;
tutte van bene; abbassala un pochino.

Lasciami sola: ascolta erompere i germogli...
un piede celeste ti culla dall'alto
e un passero ti traccia un percorso

perché dimentichi... Grazie. Ah, un incarico
se lui chiama di nuovo per telefono
digli che non insista, che sono uscita...



Voy a dormir

Dientes de flores, cofia de rocío,
manos de hierbas, tú, nodriza fina,
tenme prestas las sábanas terrosas
y el edredón de musgos escardados.

Voy a dormir, nodriza mía, acuéstame.
Ponme una lámpara a la cabecera;
una constelación; la que te guste;
todas son buenas, bájala un poquito.

Déjame sola: oyes romper los brotes...
te acuna un pie celeste desde arriba
y un pájaro te traza unos compases.

para que olvides...Gracias. Ah, un encargo:
si él llama nuevamente por teléfono
le dices que no insista, que he salido


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