martedì 15 gennaio 2013

Emanuel Carnevali



(Firenze, 4 dicembre 1897 – Bazzano, 11 gennaio 1942)
Scappa di casa  a 16 anni e va a New York senza sapere una parola d'inglese, vive con lavori saltuari in zone malfamate, riesce ad imparare l'inglese, appassionato di poesia diviene uno dei poeti americani più influenti, conoscendo i massimi esponenti della letteratura, poi si ammala e ritorna in Italia dove trascorre l'ultima parte della sua vita.


Poesie:

QUASI UN DIO


Sto morendo alla mercé di questo caldo
ma potrebbe esser peggio.

Amo mia moglie
ma dovrei amarla di più

Amo la mia ragazza ma il suo amore dovrebbe essere più universale.
Soltanto una parola la descrive ma non so quale sia.

Tutto è più breve di qualcos'altro:
tutto è più uguale a Dio di qualcos'altro.

C'è competizione nel caos,
una cosa molto stupida.

Sono dubbioso come un ramo di salice
che curvo ammicca all'acqua.

Ammiro il diavolo perché lascia le cose incompiute.
Ammiro Dio perché tutte le completa.


(Ottobre-Dicembre 1931)


ALMOST A GOD

I am dying under this heat
but there may be worse.

I love my wife
but I should love her more.

I love my sweetheart but her love should be more universal.
One word describes her but I do not know which word.

All shorter than something else:
All is more God-like than something else.

There is competition in the chaos,
which is very foolish.

I am in doubt as a bent willow branch
nodding to the water.

I admire the devil for he leaves things unfinished.
I admire God for he finishes everything.


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In grigio


Il giorno mi pesa addosso come una tonnellata di fumo.
Le cose già fatte sono
cadaveri che riempiono di fetore
le stanze grigie dei miei ricordi.

Il futuro è una fila di
bambini nati morti.

La pozza dell’oblio è fangosa.
Solo ricordi in lenta marcia
avanzano lungo la strada dell’oggi. Cielo grigio
per ridestarmi in un momento.

Ma un sonno tetro è il programma per oggi:
sonno che sale dal cuore
come un gas nero.

Io so che per avere dormito a lungo
i morti hanno ripreso forza.
In giorni come questi
spalancano a calci le loro tombe
e ne balzano fuori con eleganza.

Sussurrano orribili segreti
l’uno all’altro e a me.
Portano i loro sudari e
li scuotono animosamente.

O Divinità del terrore e della malinconia
vienimi in aiuto!
Ho ancora baci sfioriti per te,
baci che non voglio buttare via perché sono molto povero,
distaccami dai miei ricordi.

Essi mi inquietano tanto che il sonno sussulta e fugge,
sussulta e fugge.


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Certe cose ci puntano contro il dito e ridono.
Certe cose
si nascondono agli occhi della gente
e si odono
piangere sommessamente. Certe cose cadono dal cielo:

cose nere informi, mostri
della notte e terrore
dei giorni.Certe cose sembrano essere state predisposte
da Dio e dal Diavolo.Certe cose sembrano nate in un abisso
e cresciute nelle tenebre.Certe cose portano l’immagine della bontà
come se il fuoco
ve l’avesse scolpita in bassorilievo.

Certe cose ridono fino a divenire teschi
e poi continuano a ridere.

Certe cose sono come alberi di pesco,
portano a lungo frutti verdi.

Certe cose sono come il vino che uno beve
soltanto per ubriacarsi.

Certe cose colpiscono
il cuore come un colpo di gong,
così che poi risuona a lungo.

Certe cose schiacciano il cuore come se fosse
uno scarafaggio.
Ed è orribile, come spiaccicare
uno scarafaggio.

Certe cose sono come il fulmine:
possono essere guidate
anche se pericolose.

Certe cose sono come pensieri dal piede pesante,
hanno il piede pesante anche se abitano il cielo.

Certe cose sono come le aquile.
Vivono in alto -
possono benissimo dimenticare la valle.

Certe cose sono come il terremoto:
utilizzano tutte le nostre paure.

Certe cose sono come la Bellezza che è morta da tempo:
solo l’acqua profonda del pozzo può lavarle e destarle.

3 commenti:

  1. Non sono una esperta di poesie, anzi! Di solito non finisco nemmeno di leggerle ... Ma queste sono dirette, vive, sincere ... comunicano per il fatto stesso che esistono e ci raccontano cose che il nostro cuore spesso non vuole riconoscere, ne ha paura. Ma poi ... poi vedi i tuoi brandelli di fibre pompanti sparse quà e la tra le parole e devi accettare quello che sei, quello che provi, anche se non importa a nessuno, perchè nessuno vuole sapere cose così crude e sincere, eppure meravigliose! Perchè morire non è una cosa brutta, morire è rinascere ancora e, forse, sperare ancora ... Ma non importa, infine ...
    Queste poesie, o chiamatele come vi pare, sono belle e sono vive e sincere, nient'altro conta, infine! Grazie per avermi permesso di provare queste emozioni, a volte sono più necessarie dei più sconvolgente dei baci <3

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  2. Grazie a te per le parole d'apprezzamento, infatti in questo blog metto solo poesie vive, pulsanti, che abbiano un significato, evitando quelle vuote e i virtuosismi inutili; cercando di dare spazio ai poeti che meritano di essere maggiormente conosciuti o che hanno un'importanza particolare. Parlando dei problemi del mondo o anche di morte si vive con maggior consapevolezza quindi più pienamente rispetto a quelli che si ubriacano di parole carine ma vuote per distrarsi e dimenticarsi di esistere. Ad ogni modo ho messo anche poesie gioiose, umoristiche come quelle di Freak Antoni, che rappresenta il rock demenziale, e quel periodo storico, presente anche con Andrea Pazienza.

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  3. Grande poeta!
    Stupendi versi!
    Grazie per avermelo fatto conoscere.

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